| Titolo: Spykids Missione 3D: Game Over
Regia: Robert Rodriguez
Interpreti Principali: Daryl Sabara, Alexa Vega, Antonio Banderas, Sylvester Stallone, Carla Gugino, Ricardo Montalban
Produzione: USA 2003
Durata: 89'
Suono: Dolby Digital SRD DTS SDDS
Distribuzione: Buena Vista International
Uscita Italiana: 30 dicembre
Pubblico USA: ***
Curiosità: Il film può essere visto solo con gli occhialetti 3D e sembra che la stessa cosa accadrà anche con il dvd...
TRAMA:
Altro che James Bond. Questi ormai sono valgono quanto 4 Bond superaccessoriati. Chi sono? Ma è la famiglia Cortez, ovvero a famiglia di spioni, ops di spie, più famosa del cinema. I figli sono diventati grandi e, come dice un proverbio, anche i problemi grandi. Stavolta i giovani agenti delle OSS, Juni e Carmen Cortez, si son cacciati in un bel pasticcio. Più precisamente, in un videogame in 3D, Game Over, creato da quel matto de il Giocattolaio, il più cattivo dei cattivi, che vuole impadronirsi dei cervelli dei teen agers di tutto il pianeta. Carmen Cortez è rimasta intrappolata dentro il gioco e suo fratello Juni è entrato nel videogame e sta scalando i vari livelli per riuscire a salvarla. Impossibile sbagliare, perché il "game over" significherebbe la morte per tutti e due. Ce la faranno i due ragazzi? Riusciranno a vincere la gara contro i guerrieri della strada, a schivare la pioggia di oggetti volanti e a surfare sulla lava di un vulcano, tanto per iniziare a prendere la mano con il gioco... In un mondo virtuale dove tutto è possibile non c'è spygadget che basti. Ci vogliono coraggio, riflessi fulminei, ottimi agenti di supporto (tra cui Salma Hayek avvolta in una specie di carta stagnola) e soprattutto ci vuole l'aiuto di tutta la famiglia. Nonno Cortez non ci pensa due volte a sbarazzarsi della sedia a rotelle per tuffarsi nello spazio cibernetico, anche perchè lì ritornerà ad essere il superatleta di un tempo. Il Giocattolaio e i suoi cloni hanno le ore contate: sarà pure un genio del computer ma, Spy Kids insegna, l'unione fa la forza! E la famiglia Cortez è più unita che mai per questa nuova, incredibile avventura tutta in 3D! Un cast stellare, pieno di camei fantasmagorici ( Salma Hayek, Mike Judge, Alan Cumming, Tony Shalhoub, Steve Buscemi, Bill Paxton, George Clooney, Elijah Wood solo per citarne qualcuno!), per questo terzo capitolo della saga di "SPykids" inaugurata nel 2000 da Robert Rodriguez, che questa stagione ci ha regalato anche "C'era una Volta in Messico". In questo ritorno delle minispie porta con se il mitico cinema 3D, quello usato l'ultima volta in "Nightmare: la Fine" (1992) che impone allo spettatore di indossare gli occhialini con la lente rossa e la lente blu! Fu il fisico Charles Wheatstone, nel lontano 1838, ad inventare il primo visore streoscopico. Nel XX sec. furono realizzate macchine da presa con lenti distanziate capaci di catturare due immagini simultaneamente. Il risultato fu che al cinema il pubblico vedeva doppio perché mancava l'immagine di sintesi. "L'unione fra le immagini" lo si ottenne anni dopo con gli occhiali anaglifici, quelli con una lente blu ed una rossa. La tecnica del 3D creò un gran fermento ad Hollywood (si sfornavano circa 30 '3D'film all'anno), ma anche un gran mal di testa agli spettatori! Il problema fu risolto con la Pace Technology, messa a punto da James Cameron e dalla sua equipe in occasione del documentario sottomarino "Ghost of the abyss". Anche per gli attori non è facile lavorare in un film che praticamente non ha scenografie reali. "Fare un 3d- dice il regista- è come volare bendati. Non vedi, nel modo abituale ovvero a due dimensioni,quello che stai filmando sul set. Chi ha dovuto fare il lavoro più difficile sono stati gli attori, i quali hanno dovuto recitare queste scene incredibili di fronte ad uno schermo verde perché il materiale di scena era realizzato al computer. La maggior parte del lavoro è stato il frutto della pura immaginazione". Rodriguez, grande appassionato del cinema che fu, già nel precedente episodio aveva resuscitato il cinema dell'animatronics, omaggio all'indimenticabile Ray Harryhausen e alle sue tante invenzioni che avevano caratterizzato l'alba degli effetti speciali. Quindi non solo cinema di intrattenimento per gli spettatori dai 14 anni in giù, ma anche una grande prova d'amore nei confronti del cinema che fu.
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