| Autore: Lietta Tornabuoni - Testata: La Stampa (...) Efficace e una gran furbata (...). Braddock è interpretato davvero bene da un Russell Crowe dimagrito e affinato (...). Cinderella Man è una prova molto interessante di epopea della miseria: l'unico personaggio insopportabile è il solito, la moglie del pugile sempre lagnosa e jettatrice, stavolta Renée Zellweger. Autore: Natalia Aspesi - Testata: La Repubblica (...) Cinderella man aveva tutto per piacere al pubblico americano(...) Cosa ha deluso il pubblico americano? Forse l´eccesso di finzione spettacolare della Depressione, con l'ovvio prevalere del grigio nelle misere case, nei miseri vestiti e nei miseri volti dei bambini: non mancano tocchi da Piccola Fiammiferaia, lo scorcio di ricchi bimbi che salgono in limousine, l'amata bambolina di stracci, il babbo che cede il suo tozzo di pane alla figliolina insaziabile, eppure quanta allegria causa amore domestico! Forse ha infastidito il pigolare eccessivo della Zellweger, sposa e madre esemplare, mai un lamento, mai un'incazzatura, mentre rammenda, striglia, sgrassa, sfanga, ruba la legna, salta il pasto, al massimo una lacrima, ma di nascosto! (...) Autore: Alberto Crespi - Testata: L'Unità Andate a vedere "Cinderella Man": è quasi un film comunista. No, mettiamo le cose in chiaro, non vorremmo (di questi tempi.) mettere Ron Howard e Russell Crowe nei guai: è un film sinceramente democratico, solidale, che narra la storia vera di un "working class hero", un eroe proletario nell'America della Grande Depressione. (...) La storia, dicevamo, è vera: un misto fra Cenerentola (la "Cinderella" del titolo) e Rocky Balboa, ma accaduta davvero, né più né meno come la vedete nel bel film di Ron Howard. Che è proprio un recupero del "sogno americano" nel momento in cui quel sogno, se ci passate la battutaccia, fa acqua da tutte le parti. Russell Crowe è bravissimo, come spesso gli capita, e ha il fisico giusto. Paul Giamatti (il pelato di "Sideways") fa il suo manager, e se anche stavolta non gli danno l'Oscar ci incazziamo di brutto. Autore: Mariuccia Ciotta - Testata: Il Manifesto (...) Si direbbe la solita storia di riscatto, di intraprendenza e ottimismo americano, la solita storia del «sogno» e del premio che arriva agli individui più coraggiosi in termini di gloria e di denaro. E invece no. Motivo probabile del flop commerciale di Cinderella Man nell'America bushiana. (...) L'«individualismo americano» coniato da Hoover è ancora l'unica chiave di lettura per dire di Jim Braddock e di gente come lui che, al contrario, capovolse la dottrina dell'uomo che si fa da sé. La società affidata al mercato e al più forte di Hoover diventò per un momento, durante l'amministrazione Roosevelt, il paese di uno stato attivo e pronto a farsi carico dei poveri. Questo racconta Ron Howard nel suo film sulla Depressione (...) Ron Howard costruisce il film in funzione degli incontri, prima e dopo il film si richiude monotono senza slanci visivi, ma quando Jim sale sul quadrato, la macchina vola in un corpo a corpo ispirato, irresistibile e contagioso. Riprese dall'alto dal basso, dal vivo e nel bianco e nero dell'epoca, campo e controcampo fuori e dentro la moviola, scontro reale e metaforico tra stili diversi.
secondo me, e' una copiazzatura i rocky.... cioe', basta che guardate il trailer...
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