| Il dvd tecnicamente(audio video) è di livello eccellente. Come extra niente di che, ma interessanti.
Il film è un discreto thriller che poteva sfruttare meglio l'ottima ambientazione ma che nel complesso non dispiacerà affatto ai patiti del genere e di Stallone(qui in un ruolo abbastanza insolito e tormentato).
Ad ogni modo ecco la mia vecchia rece:
Dopo innumerevoli problemi di distribuzione, negli States infatti è ancora inedito, esce nelle sale italiane D-TOX, thriller dal budget di 55 milioni di dollari, interpretato da Sylvester Stallone(‘La vendetta di Carter ’, ‘Driven ’)e diretto dal regista di ‘So cosa hai fatto ’ Jim Gillespie, al suo ritorno dopo qualche anno; il cast è completato da Kris Kristofferson, Tom Berenger, Dina Meyer, Robert Patrick e Polly Walker.
L’agente dell’ F.B.I. Jake Malloy(Stallone), dopo non essere riuscito ad impedire l’omicidio della sua ragazza(la bella Dina Meyer, vista in ‘Starship Troopers ’, ‘Marlowe:omicidio a Poodle Springs ’ e ‘Bats’) ad opera di uno spietato serial killer, nemico giurato di tutti i poliziotti e in particolare di Malloy a cui era stato assegnato il suo caso, annega il suo dolore nell’alcol ed arriva a compromettere la sua vita e la sua carriera tentando di suicidarsi tagliandosi le vene; Malloy viene quindi viene convinto da un suo collega ad entrare in un centro di recupero e disintossicazione(a cui si riferisce il titolo) riservato esclusivamente a poliziotti, per tentare di ridare un senso alla sua tormentata esistenza, uscire dalla depressione e sconfiggere i fantasmi che lo tormentano:il centro in questione, sperduto in mezzo alle fredde montagne del Wyoming, ricavato da un bunker militare, rimarrà isolato dal resto del mondo a causa di una tempesta di neve, trasformandosi quindi nel luogo d’azione ideale per un killer che si nasconde al suo interno.
Oltre all’ambientazione suggestiva, la quale si presta ottimamente al classico gioco del gatto col topo, altri punti di forza di questo film possono essere individuati nell’atmosfera tesa e ricca di suspence, i pazienti cominceranno infatti a morire uno dopo l’altro in circostanze misteriose e a sospettarsi tra loro, nell’ottimo ritmo e soprattutto nella presenza di Stallone, il quale offre una prova di recitazione più che buona:egli è per la prima volta interprete di un vero e proprio thriller e alle prese con una parte diversa da quella dell’eroe a tutto tondo a cui ci aveva abituato e accomunabile invece agli ultimi personaggi da lui interpretati, ovvero Joe Tanto e Jack Carter, dei “perdenti” capaci però di riscattarsi e di dimostrare pienamente alla fine il loro valore(caratteristica peraltro riscontrabile anche in altri personaggi interpretati nel corso della sua carriera da Stallone).
Titolo alternativo con cui forse uscirà negli Stati Uniti è ‘Eye See You ’(“io ti vedo”, “l’occhio ti vede”), il quale richiama le parole pronunciate dal folle psicopatico, nonché una delle ultime frasi pronunciate da Jake Malloy.
Qualche buco nella sceneggiatura, che forse poteva essere ulteriormente sviluppata, un non completo approfondimento della psicologia del killer e la presenza invece degli schematismi convenzionali e tipici del thriller non compromettono tuttavia il giudizio complessivo, che è di certo positivo: buon film claustrofobico e cupo, sicuramente interessante non solo per i patiti del genere, di certo imperdibile per i fans dell’attore italo-americano.
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