| Ho sempre considerato assolutamente normale che lo stesso film visto da due spettatori diversi possa essere valutato 100 da uno e 5 da un'altro. E' questione di gusti, di sensibilità, a volte di cultura, di capacità di immedesimazione nella storia e di tutto il resto che ognuno di noi vuole metterci dentro.
Insomma un film può piacere oppure no, può emozionare o irritare, esaltare o deludere. Questo con i film di Stallone mi è capitato spesso,così come mi è capitato di storcere il naso di fronte alle decisioni di continui sequel o di film inutili (almeno per me) che potevano tranquillamente non essere girati.
Mi dispiace enormemente, però, quando leggo critici di professione considerati blasonati e con un discreto seguito di lettori fare dichiarazioni come quella che compare oggi su Repubblica, all'interno di un trafiletto di poche righe intitolato "Le montagne russe degli oscar", dove la scrittrice e critico cinematografico Natalia Aspesi, dissertando sul reale merito artistico di alcuni film premiati con l'Oscar, dichiara quanto segue: "Capita che, presi da allucinazioni, i 5800 votanti temano il meglio e apprezzino buonismi, mediocrità, filmoni e premino quindi il ridicolo "Rocky" di Stallone...".
Qui non si parla più di gusti, ma si condanna, in maniera spregiativa e senza motivazione alcuna, una pellicola che milioni di persone hanno amato.
Il ridicolo Rocky di Stallone? Qualcuno mi vuole spiegare cosa c'è di ridicolo in questo film? Ok ci sono buoni sentimenti, voglia di riscatto, il sogno americano che si avvera, ma c'è soprattutto una buona sceneggiatura, una buona prova attoriale, musiche che hanno fatto la storia del cinema e la nascita di una saga che ha fatto sognare milioni di spettatori in tutto il mondo.
Ma qui siamo di fronte ad una penna d'autore della critica cinematografica, altrochè i 5800 votanti del premio Oscar!
Ragazzi, mi dispiace, ma fino ad oggi abbiamo amato un film ridicolo e finalmente qualcuno ci ha aperto gli occhi!
P.S. E chi glielo dice ora alla cara Natalia che il giornale per il quale scrive ha appena avviato un'iniziativa editoriale che promuove tutti i film della saga del pugile italoamericano? Ssst, che nessuno faccia la spia, veh!
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