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ARTICOLO POSITIVO SU ROCKY BALBOA, sottolinea il successo al box office...

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pellecchia
view post Posted on 9/6/2007, 10:28




articolo che mette in evidenza come rocky balboa sia stato un successo mondiale e abbia incassato bene ance in home video

http://canali.libero.it/affaritaliani/spor...oavero0806.html
 
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SummerOf69
view post Posted on 9/6/2007, 11:45




Successo indiscutibile, infatti....come dice nell'articolo a ben 31 anni di distanza dal primo episodio il mito di Rocky Balboa è ancora intatto...

Interessante anche la storia di Gerry Cooney, non la conoscevo...
 
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MarcoSly
view post Posted on 9/6/2007, 12:24




finalmente qualcuno che i dati del box office se li va a leggere :shifty:
 
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IL CARTERACCIO -The Original-
view post Posted on 29/11/2007, 14:04




INTERVISTA A SYLVESTER STALLONE


Perché ancora un capitolo di una vicenda così appassionante, che pareva aver avuto la sua naturale conclusione con "Rocky V"?
Io, come tanti spettatori, ero rimasto profondamente deluso per la filosofia che stava alla base di quel film. Ci tenevo particolarmente che la storia finisse in un altro modo, in maniera positiva. Da allora sono passati sedici anni e nella mia vita privata sono accadute tante cose, alcune positive altre negative, come è naturale che sia. Lo stesso accade al mio personaggio, ma non per questo smette di vivere.

Lei crede che ci sia ancora bisogno di eroi?
Sì, ma non di eroi che volano o che sono ricoperti da una fascia di muscoli. Gli eroi sono persone molto piccole che riescono a fare cose molto grandi.

Vede una analogia tra il suo eroe e quelli interpretati nei film western di John Ford?
John Ford aveva una grande caratteristica: la semplicità. Sono lusingato solo di essere nominato nella stessa frase insieme al suo nome. Ho fortemente voluto un film semplice, a partire dai movimenti di macchina, per descrivere la semplicità di un eroe ferito. Quando ti strappano il cuore dal corpo devi reagire in qualche modo. C'è chi scrive, chi dipinge... Rocky per sentirsi vivo deve provare dolore. Solo dopo aver combattuto è pronto per ricominciare a vivere. Se ti porti dentro una tragedia così grande non puoi vivere, devi trovare il modo di farlo esplodere.

Dunque semplicità, caratteristiche, per restare in tema di western e di John Ford, che era propria di molti personaggi interpretati da John Wayne?
E' la prima persona che ho conosciuto ad Hollywood, mi dispiace molto che non si sia dedicato alla commedia. Oggi il mondo è molto più complesso ed i suoi personaggi non potrebbero più essere utilizzati. Allo stesso modo, dovendo fare un quarto film su Rambo, non potrei realizzare l'ennesimo sequel. In Rocky c'è la salvezza, in Rambo l'oscurantismo. Rocky parla molto, Rambo non dice una parola. La sua saga deve avere degna conclusione.

Si tratta di due personaggi che le impongono una forma fisica perfetta. Come si è allenato?
E' stato durissimo, anche perché ora sono più anziano ed è assai più facile che mi faccia male. Ho cambiato filosofia di allenamento, come fa Rocky nel film. Non mi sono allenato da body builder, ma da sollevatore di pesi. Dovevo diventare come un toro. In molti si sono fatti male durante le riprese, polsi e dita spezzati... alla fine ho acquisito 20 chilogrammi in più rispetto a "Rocky III".

Ma per avere il suo fisico non è sufficiente una serie di allenamenti mirati. Lei si tiene costantemente in forma. Come fa?
Devo nuovamente tornare all'esempio di Rambo. Per interpretare l'ultimo capitolo dovrò costruire un fisico da Gorilla attraverso un allenamento che non fa bene a nessun ego. Già, perché ritroveremo un Rambo abbandonato solo nella giungla da vent'anni, incapace di rapporti con l'umanità, una specie di creatura bestiale insomma.
Naturalmente questo non è lo standard della mia vita. Io ho giorni buoni e giorni cattivi. Oggi non sarà un giorno buono a livello alimentare: parteciperò a feste e cene ufficiali, mangerò pane e torte. Domani dovrò compensare mangiando pesce e insalata. L'importante è non accoppiare due o tre giorni cattivi, ma alternarli con giorni buoni. Quanto all'allenamento fisico, lo pratico tre volte a settimana per un'ora, molto intensa durante la quale non parlo, non mi distraggo, ma sono concentratissimo. Non credo sia utile stare delle ore sul tapis roulant senza impegno. Ebbene oggi sono più in forma di vent'anni fa!.

Con questo film ha voluto lasciare qualche insegnamento?
Io non sono un maestro, ma so che solo con il buon esempio si può insegnare qualcosa. Gli studios mi avevano chiesto di scrivere questo film per un pubblico più giovane, perché quelli della mia età non vanno più molto al cinema, ma io l'ho scritto per tutte quelle generazioni che sono cresciute con Rocky. La cosa grandiosa è che poi il film è stato visto da moltissimi giovani, dunque l'esempio ha funzionato: se nella vita vuoi fortemente qualcosa, puoi arrivare ad ottenerla se ti impegni con tutte le tue forze.

Quanto è stato toccato dalla vicenda che racconta?
Ho tentato per molti anni di fare questo film, ma alla MGM è dovuto cambiare il direttore affinché io avessi l'opportunità. Ci sono dei sogni che sembrerebbero non volersi mai realizzare, fino a che non ti capita l'occasione giusta, ma a quel punto subentra la paura di fallire in qualcosa in cui hai creduto tanto. Però, allo stesso tempo, la paura ti aiuta a lavorare sodo. Spero che tutto quello che sono riuscito a portare a compimento, aiuti molti attori anziani come me affinché anche loro possano far bene. Non si tratta solo di un film, ma di una sfida dentro Hollywood.

Nel film appare per un momento Mike Tyson, che sappiamo combattere incontri di terz'ordine per pagare tutti i suoi debiti con il fisco. Che rapporto ha con lui?
Conosco molto bene Mike. E' un uomo dalla personalità parecchio complicata. La sua è l'immagine di un uomo arrabbiato. Se non avrà un grande manager come all'inizio della sua carriera, continuerà ad avere problemi. Per il film è stato estremamente collaborativo, ma dispiace fortemente quello che sta vivendo. Insieme al mio amico Schwarzenegger sto studiando una legge che impedisca ai pugili di morire poveri, abbandonati e con il cuore strappato.

A proposito di pugilato, che ne pensa di film recenti che affrontano questo tema come "Million Dollar Baby" o "Cinderella Man"?
Non considero "Million Dollar Baby" un film sul pugilato, così come non considero tale "Rocky". Si tratta di film che trasmettono emozioni forti parlando delle difficoltà della vita. Questo li ha resi indimenticabili. Discorso differente per "Cinderella Man". Credo che chiunque voglia approcciare a un cinema sul pugilato, dovrebbe prima prendere qualche colpo vero!

Oltre al pugilato lei ama molto la Formula 1, vero?
Moltissimo, ma non posseggo alcuna Ferrari perché mi manca la maturità per guidarla! Avrei voluto lavorare nella Formula 1 e avrei voluto che "Driver" fosse un film diverso, ma questo non è stato possibile.
Complessivamente, però, devo dire di essere stato molto fortunato nella mia carriera. E' come se avessi vissuto dieci vite tutte insieme. Ora ho solo voglia di scrivere e di dirigere giovani attori, aiutandoli a non commettere gli stessi errori che commisi io per mancanza di esperienza. E' un discorso che faccio spesso con tutti i colleghi della mia età. I tempi cambiano, non è più consentito di stare fermi ad aspettare che qualcuno ti chiami in un film.

Quanto c'è di Rocky in Stallone?
Personalmente sono molto vicino al primo e all'ultimo Rocky. Li considero fortemente biografici e li ho vissuti più intensamente degli altri. Ho utilizzato ancora un combattimento per dimostrare che se sei vecchio non significa che tu sia da buttare o che tu non possa fare quello che facevi da giovane.

Una curiosità. Negli anni ottanta in Italia girava la leggenda che in "Rocky 5" lei avrebbe dovuto combattere contro un alieno. C'è un fondamento di verità in questo?
No! L'unico alieno che ho incontrato nella mia vita è stato Dolph Lundgren. E' stato il più grande che ho incontrato. Davvero un mostro fisicamente.
A pensarci bene, ad un certo punto mi hanno chiesto di far combattere Rocky e Rambo!!! Ma non ci sarebbe nemmeno stato un combattimento. Avrebbe vinto Rambo facendo scoppiare un paio di granate! Poi mi hanno proposto di fare il quinto film solo se avessi accettato di morire sulla famosa scalinata durante una giornata di pioggia. Naturalmente non ho accettato.

E' vero che vorrebbe fare anche film impegnati e lavorare con Scorsese?
Chi non vorrebbe lavoraci? A me farebbe piacere dirigerlo. Io amo molto i film corali alla "Copland", dove si lavora sulla personalità dei personaggi, capaci di affascinare lo spettatore attraverso le emozioni e non solo grazie ad azione pura.

Ed è questo che farà nei prossimi anni?
Certamente dovrò chiudere la saga di "Rambo" perché ho preso impegni contrattuali in tal senso già un anno e mezzo prima che arrivasse il semaforo verde per "Rocky". Di comune accordo lo terremo in stand-by ancora un anno, per realizzare un film piccolo sulla morte di due rapper...

Quanto si sente italiano Stallone?
Al cento per cento. Il mio approccio alla vita è appassionato, artistico e creativo. Tutte caratteristiche proprie al popolo italiano. Siete gente meravigliosa!
 
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view post Posted on 29/11/2007, 18:59
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bellissima intervista! *-*

CITAZIONE
Ora ho solo voglia di scrivere e di dirigere giovani attori, aiutandoli a non commettere gli stessi errori che commisi io per mancanza di esperienza. E' un discorso che faccio spesso con tutti i colleghi della mia età.

E' quello che ho sempre sostenuto ank'io, è tempo che Sly si metta da parte e dia spazio alle giovani leve guidandole con la sua infinita esperienza e magari chi lo sa tra loro forse emergerà il suo erede! Io lo spero tanto! :)

CITAZIONE
Avrei voluto lavorare nella Formula 1 e avrei voluto che "Driver" fosse un film diverso, ma questo non è stato possibile.

Peccato, cmq quel film non mi è dispaiciuto, Sly x una volta non ha voluto fare il protagonista a tutti i costi, anni fa sentì che al film avrebbe dovuto partecipare anche Schumacher ma chissà x quale motivo non se n'è fatto + nulla.

CITAZIONE
Quanto all'allenamento fisico, lo pratico tre volte a settimana per un'ora, molto intensa durante la quale non parlo, non mi distraggo, ma sono concentratissimo

azz e io che pensavo si allenasse decisamente molto di +! :o:
 
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leone510
view post Posted on 30/11/2007, 12:45




articolo vekkissimo....ke risale a dicembre 2006...cmq molto bello!!! ;)
 
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IL CARTERACCIO -The Original-
view post Posted on 30/11/2007, 14:28




Non e' di Dicembre 2006 ma di Gennaio 2007: ovvero quando Sly venne a Roma per presentare "Rocky Balboa"
 
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IL CARTERACCIO -The Original-
view post Posted on 26/12/2007, 21:04





INTERVISTE


Rocky è il paladino degli emarginati, un uomo che ha sconfitto la povertà combattendo per i suoi ideali. Crede che il suo eroismo sia attuale?
Quando ho scritto il film, pensavo soprattutto ad un pubblico di miei coetanei. Ma il grande consenso dei giovani mi ha convinto di quanto sia ancora forte il suo messaggio di fede e di speranza. Ho voluto raccontare una storia sulla vita e sugli eroi, che fanno piccole cose e credono in se stessi fino in fondo. I ragazzi s’identificano ancora in lui, lo applaudono e prendono a modello il suo coraggio.

La scena in cui Rocky siede davanti alla tomba della moglie Adriana, ricorda molto “I cavalieri del Nord Ovest”, un film di John Ford dove John Wayne è protagonista. Ha voluto rendergli omaggio?
John Ford era un grande regista con il pregio della semplicità. Anche io volevo fare un film senza troppi movimenti di macchina, carrellate o zoom, che fosse il più possibile immediato. Mi interessava soltanto comunicare i sentimenti del personaggio. Sua moglie non c’è più e Rocky combatte una battaglia personale contro il dolore. Con il suo classico cappello, di fronte alla lapide di Adriana, alla fine può dire: “Adesso ce l’ho fatta”.

E riguardo a John Wayne?
Wayne è stato il primo uomo che ho conosciuto ad Hollywood. Recitava con gran naturalezza, in modo chiaro e diretto. Mi piacerebbe si potesse fare anche oggi allo stesso modo, ma il cinema attuale non lo consente.

Quanto si è allenato per prepararsi al ring?
Molto, perché sono decisamente invecchiato! Ho dovuto cambiare filosofia rispetto al passato, dedicando maggiore attenzione al sollevamento pesi e meno all’attività di body builder. Mi sono fatto male: dita rotte, mani rotte, ma ne è valsa la pena perché non sono mai stato tanto grosso!

Lei si sente un italiano?
Al cento per cento. Il mio stile di vita, fisico e artistico, viene tutto da questa terra.

Si sente molto legato al suo personaggio?
Direi proprio di sì, perchè lo considero una parte di me. Ci sono voluti molti anni per realizzare questa conclusione alla sua vicenda. Inizialmente alla MGM non hanno apprezzato l’idea di un altro capitolo. Con l’arrivo di un nuovo direttore la situazione è uscita dal suo stallo. Provavo una gran paura e temevo che il fallimento mi avrebbe precluso altri progetti. Poi, quando ho riscontrato l’affluenza di giovani nelle sale, ho sentito soddisfazione e sollievo. Credere in se stessi è indispensabile per ottenere buoni risultati.

Cosa può dirci sull’ultimo capitolo della saga di Rambo che ha in progetto?
E’ del tutto diverso da “Rocky”. “Rambo” racconta di oscurità ed isolamento, di un uomo silenzioso che affronta ogni giorno i suoi demoni. Non è facile da realizzare, ma cercherò di farlo. Prima, però, vorrei portare a termine alcune idee, tra le quali un film sulla morte dei due rappers 2pac e Notorious B.I.G.

Che tipo di allenamento ha intenzione di seguire?
Rambo è una specie di bestia, che ha perduto ogni contatto con la civiltà. Voglio creare un incrocio tra un gorilla e un atleta animalesco. Al momento, comunque, mi interessa soltanto mangiare un bel po’ di schifezze.

Qualche anno fa, girava voce di un match all’ultimo sangue tra Rocky ed un pugile alieno…
Niente di più assurdo! L’unico alieno che ho incontrato sullo schermo è Dolph Lundgren. Lui sì, che è fuori dal mondo. Ma tra le proposte più insensate che mi hanno fatto, ricordo l’idea di far combattere Rocky contro Rambo. Sicuramente avrebbe vinto il secondo: troppo spietato.

Cosa pensa degli attuali film sul pugilato, come “Million Dollar Baby” o “Cinderella Man”?
Molto belli, ma non proprio quello che ci si aspetterebbe da una storia di boxe. Per rientrare appieno nella categoria, i cazzotti li devi dare e ricevere davvero!




Ecco un’intervista rilasciata dall’attore dopo la conferenza stampa tenuta il 15 gennaio al Ritz di Parigi.

Come si ritrova nella pelle di Rocky Balboa trent’anni dopo la prima esperienza?

Fisicamente è stato molto difficile! (ride nel dirlo). Invecchiando è un po’ più faticoso avere certe performances fisiche. Avevo l’impressione di recitare nel Mago di Oz, prima che l’Uomo di latta avesse oliato le sue articolazioni. Ero un po’ arrugginito insomma. Al di là di questo ero molto più emozionato a girare questo film che in ogni altra occasione. Arriverei al punto di dire che è la cosa più importante che io abbia mai fatto. Si tratta dell’ultimo film e volevo proprio che fosse di buon livello. Ho messo tutto quello che avevo in questo film perché ero rimasto molto deluso da Rocky V e volevo dare al mio eroe un bell’addio e trasmettere nello stesso tempo molto amore al pubblico.

Non le sembra che sia stato un rischio?

Quando ho detto che stavo per fare questo film, sapevo bene che si sarebbero presi gioco di me, che sarei stato considerato il più grande idiota della terra. E forse lo ero! Ma ho voluto veramente mettermi alla prova. Mia moglie piangeva supplicandomi di non farlo. Ma io mi sono detto che se era questo quello di cui soffrivo, forse anche altri soffrivano per lo stesso motivo: invecchiare, sentirsi sempre giovane nel cuore ma vecchio nel corpo, trovare difficile questa vita.

Quali scogli vorrebbe evitare raccontandoci questa storia?

Mia moglie mi ha detto che nei miei ultimi film c’era troppa vanità, troppo Sylvester Stallone… Mi ha consigliato di non preoccuparmi né del trucco né del mio aspetto. L’importante doveva essere quello che io provavo. È questo che fa la differenza in questo film: sono veramente entrato nella parte. Vivevo davvero le emozioni di Rocky, ero davvero insieme agli altri personaggi. I miei personali pensieri non erano importanti, era importante essere vero.


Ci sarà un Rocky VII, se il film funziona?

Se il film ha successo, non potrei fare di meglio di così. Questo è un addio, perché Rocky deve essere sempre sul ring e… io non tornerei sul ring una nuova volta. È troppo impegnativo.

Perché avete deciso di far morire Adriana?

Nella prima versione della sceneggiatura, lei restava viva. Rocky aveva una palestra per bambini ma era molto povero e nessuno lo voleva aiutare. Il solo mezzo per trovare denaro era insomma quello di tornare sul ring e di combattere. Ma mi sono detto che tutto ciò non mi sembrava molto emozionante. Una storia che ruotava intorno solo al trovare dei soldi… Il primo Rocky ha funzionato perché era un percorso emozionale. Il solo modo di raggiungere lo stesso obiettivo era quello di far morire la cosa che Rocky amava di più. Quando ho detto questo allo sceneggiatore è stato un disastro, “Ho avuto un’ottima idea per il film, ed ecco che arrivi tu…”, mi avrebbe ucciso insomma.

Rocky è il ruolo di una vita per lei. Che cosa intende fare dopo?

Niente. Sarà onesto con voi, potrei dirvi che ci sarà un altro ruolo ma non ci sarà mai nulla come Rocky che per me è come un fratello. Quando ho finito di girare il film ero molto triste di perderlo. È tutto quello che ho, tutto quello che la mia famiglia ha, tutto grazie a questo piccolo pugile. Fa parte della mia vita da trent’anni, io vivo e morirò con lui. Per contratto dovrei fare un altro Rambo che però non ho molta voglia di fare, ma non ho scelta, ho firmato il contratto due anni fa. Fare una storia su di un guerriero può ancora voler dire qualcosa ai nostri giorni? Sarà un viaggio, una specie di ritorno a casa.


Per questo film ha scelto di avere come avversario un vero pugile, un campione del mondo, Antonio Tarver. Perché questa scelta?

È l’ultimo Rocky e volevo che fosse il più realista possibile. Quando si hanno due attori sul ring, si hanno due inesperti. Sono lenti, non hanno competenze. Ho pensato che fosse meglio mettere a confronto Rocky con un vero campione. L’unico trucco, l’unico imbroglio…. ero io! Volevo che mi colpisse molto, volevo che fosse un vero combattimento, volevo che gli spettatori facendo un fermo-immagine vedessero il contatto. È un film sul dolore. Se non ha successo, potrò almeno dirmi che ho cercato di essere il più realista possibile.

Sembra che lei si sia sentito molto coinvolto emotivamente…

Bisognava veramente soffrire. Rocky non piange mai, non mostra mai le sue emozioni, dice sempre che va bene, in realtà la vita lo sta uccidendo. Volevo mostrare al pubblico che lui era davvero sul punto di scoppiare.

Tornando al passato: lei ha capito perché Rocky V non è piaciuto al pubblico?

Rocky V non era portatore di un messaggio positivo e la gente non aveva voglia di vedere questo: era deprimente anche se io pensavo che avesse un valore artistico. Mi sbagliavo evidentemente. Le persone hanno voglia di sperare, di avere la possibilità di trovare la felicità, qualche vittoria nella vita… e non c’era niente di tutto ciò in Rocky V. Ho anche scoperto un Rocky fuori dal ring e non funziona: questo personaggio deve stare sul ring. Se dovessi rifarlo cambierei tutto. Ma allora non avevo vissuto i quindici anni che sono passati.
Per quanto ne so, sono molti i giovani che hanno visto Rocky VI negli Stati Uniti: avevo scritto il film per i miei coetanei, ma non sono andati a vederlo in numero maggiore dei ragazzi di 18, 20, 25 anni…

Come reagisce quando le persone che la incontrano la chiamano Rocky?

Sono molto lusingato che mi si identifichi con Rocky! Quando ero giovane, volevo differenziarmi. Volevo essere un artista. Ma ora, ho capito che è la cosa più bella che mi sia capitata. A Filadelfia, ci sono persone che pensano che Rocky esista veramente (e si mette a ridere).

 
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view post Posted on 30/12/2007, 14:35
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Erasure Master

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Fantastico Sly , che belle interviste ! Anche lui in fin dei conti avrebbe voluto un Driven "diverso" , come tutti credo ...
Non capisco perchè abbia allora rifiutato il ruolo offertogli da Scorsese , mah :huh: ....
 
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8 replies since 9/6/2007, 10:28   186 views
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