Queste recensioni riguardano i tre film della TRILOGIA:
RAMBO (First Blood) Regia di Ted Kotcheff. Con Richard Crenna, Brian Dennehy, Sylvester Stallone.
Drammatico, colore, 97 min.
John Rambo è reduce del Vietnam, è malinconico e deluso, la guerra gli ha lasciato segni profondi. Va a trovare un suo commilitone e viene a sapere che è appena morto di cancro. Riprende dunque la sua strada e si imbatte nello sceriffo locale che gli ordina di andarsene. Rambo non intende subire imposizioni, del resto non ha fatto proprio niente. Lo sceriffo lo provoca e, con l'aiuto dei suoi agenti, lo arresta. Rambo, che in Vietnam ne ha viste di tutti i colori e si porta dentro brutte memorie, esplode. Addestrato a combattimenti al limite delle possibilità umane, ha facilmente ragione dei poliziotti e riesce a fuggire. Comincia la caccia all'uomo fra boschi, torrenti e rocce. Rambo gioca in casa, ferisce e uccide. Si muove persino la guardia nazionale ma l'ex soldato sembra davvero invulnerabile. Farebbe una strage maggiore se non intervenisse il suo ex comandante, colonnello Trautman, a fermarlo. Rambo si arrende e, piangendo, urla tutta la sua rabbia di essere umano disperato e abbandonato dalla società, per la quale aveva rischiato la vita e compromesso la propria integrità. Film di grande successo popolare, divenuto oggetto di strane strumentalizzazioni e definizioni. Si è detto che Rambo fosse la traduzione dei concetti della politica di Reagan: dunque col ricorso ai soliti termini "destra", "fascismo", "edonismo" eccetera. Rambo non è un buon film, è un astuto prodotto che funziona bene nei tempi, nei "muscoli" e nelle sequenze d'azione. Tutto il resto è da lasciare alle infinite possibilità dialettiche della critica. Il film ha avuto due sequels. Questi sì che hanno cercato altre implicazioni politiche, inutili e demagogiche. Rambo diventava via via l'angelo sterminatore dei vecchi nemici vietnamiti e degli storici nemici russi, rappresentati esattamente come i Sioux e gli Apaches dei film western. Il film ha aperto la strada a un'infinità di produzioni che hanno ricalcato nei modi e nei tempi quell'originale, con un canovaccio proposto e riproposto, e ora quasi bloccato.
USA, 1982
RAMBO 2 - LA VENDETTA (Rambo: First Blood Part II) Regia di George Pan Cosmatos. Con Richard Crenna, Sylvester Stallone, Charles Napier.
Avventura, colore, 95 min.
Condannato ai lavori forzati, Rambo riceve dal suo colonnello una proposta di libertà anticipata in cambio di una nuova missione impossibile: tornare in Vietnam e documentare con prove fotografiche la presenza di prigionieri americani dimenticati. Inutile dire che il nostro eroe andrà ben oltre: massacrerà qualche centinaio di russi e vietcong, libererà i prigionieri e tornerà vittoriosamente alla base con un elicottero del nemico. Film mediocre, ma di grandissimo successo di pubblico. È il prototipo di un certo cinema superpatriottico dell'era Reagan.
USA, 1985
RAMBO 3 (Rambo III) Regia di Peter MacDonald. Con Richard Crenna, Sylvester Stallone, Marc De Jonge.
Avventura, colore, 101 min.
Rambo s'è ritirato a vita privata (una vita "non violenta" in un monastero). Ma un giorno deve imbracciare di nuovo il mitra. Il suo ex comandante, il colonnello Trautman, è stato preso prigioniero dai russi in Afghanistan. Rambo lo libera dopo aver fatto polpette di mezza armata rossa. Terzo capitolo delle avventure dell'eroe spaccatutto. Il plot è infantile, ma le scene d'azione realizzate come Dio comanda.
USA, 1988