Erasure Club-The Erasure Italian Forum

Il cavallo

« Older   Newer »
  Share  
lamitika!
view post Posted on 27/6/2011, 20:42




Il cavallo certo non si può dire che sia molto incline al trasporto.
Tuttavia le esigenze che impongono un trasferimento possono essere molte: competizioni sportive, fiere, visite mediche, ecc.


Trasporto del Cavallo
Trasportare cavalli è un’attività molto antica, basti pensare alle guerre ed al ruolo del cavallo negli eserciti di un tempo. Ancora oggi però il cavallo è sottoposto a lunghi spostamenti per un’ampia gamma di esigenze.


Stress da Trasporto
Per il cavallo il trasporto è un’importante fonte di stress. Qui entra in gioco la preparazione del personale e l’adeguatezza del mezzo, in grado di ridurre al minimo problemi e fastidi per il cavallo.


I Veicoli
Un buon veicolo per il trasporto dei cavalli fa sicuramente la differenza sul comfort per l’animale. Che si opti per un trailer o per un van la manutenzione è sempre essenziale.


Far Salire il Cavallo sul Van
Convincere un cavallo a salire su un van non è proprio la cosa più facile del mondo. Tuttavia con un buon addestramento e qualche piccolo trucchetto la cosa può arrivare a sembrare quasi naturale.


Durante il Viaggio
Durante un trasferimento, un viaggio tranquillo è il primo desiderio di ogni cavaliere. Con i giusti accorgimenti si può centrare l’obiettivo.


Traumi da Trasporto
Il trasporto di un cavallo è fonte spesso di piccoli traumi. I pericoli non finiscono però qui: altre minacce per la salute del cavallo sono in agguato.


Trasporto e Performance Sportive
Una delle motivazioni più frequenti per cui un cavallo viene sottoposto ad un trasporto è per prendere parte a manifestazioni sportive competitive. In questi casi è necessario valutare l’impatto del trasporto sulle performance del cavallo.


Come Guidare
Essere un buon autista di trailer non è una cosa così scontata. Spesso infatti si tendono a sottovalutare gli effetti delle nostre manovre sul cavallo trasportato.



trasporto_e_performance_sportive_195_135

Edited by Young Offender - 3/11/2013, 14:42
 
Top
debi99
view post Posted on 27/6/2011, 20:46




beh io ho una cavalla e quando l'abbiamo portata a casa per la prima volta stava per rompere il camioncino. e poi quando è arrivata
ha iniziato a scalciare e correre nella stalla o.O l'abbiamo calmata con una carota O.o
 
Top
lamitika!
view post Posted on 27/6/2011, 20:58




xD scusa ma è per la carota ^^ comunque tu hai una cavalla?Complimenti!Che razza?
 
Top
debi99
view post Posted on 27/6/2011, 21:05




purosangue inglese
 
Top
lamitika!
view post Posted on 27/6/2011, 21:20




che bella razza *.*
 
Top
lamitika!
view post Posted on 28/6/2011, 11:17




Il rinforzo è un qualsiasi evento non doloroso in grado d’influire sulla probabilità che nel cavallo si verifichi una determinata risposta.

Il meccanismo fondamentale di questo sistema d’addestramento/apprendimento è basato sull’aspettativa del cavallo in base a precedenti esperienze.

Si procede in questo modo: all’animale viene dato uno stimolo da parte dell’uomo, al verificarsi della risposta corretta da parte dell’animale viene dato il rinforzo, cioè una sorta di premio.

Ripetendo l’operazione più volte il cavallo impara chiaramente qual è l’azione che da lui ci si aspetta in relazione a quel preciso stimolo impartitogli.

Rinforzo Positivo e Negativo
Il rinforzo può essere di due tipologie: positivo o negativo.

Nel primo caso, verrà stimolata nel cavallo la reazione desiderata per il mezzo dell'aggiunta di un elemento di soddisfazione; ad esempio, appena viene portata a termine l’azione corretta gli sarà immediatamente somministrata una piccola quantità di cibo.

Nel caso del rinforzo negativo, nel cavallo verrà incentivata la reazione desiderata per mezzo della cessazione di uno stimolo che lo sta infastidendo.

Ad esempio pizzicare un arto del cavallo fino a che non lo solleva è un classico esempio di rinforzo negativo.

In pratica, cambia il mezzo, ma non il fine da perseguire: innescare un processo che porti all'azione od al comportamento desiderati.

Da non confondere sono il rinforzo negativo e la punizione.

Il rinforzo negativo non è mai doloroso, è solamente fastidioso.

Esso non vuole sortire effetti traumatici, bensì addirittura favorire nel cavallo un momento di riflessione volta a comprendere quali siano le mansioni che l'operatore si aspetta vengano eseguite.

Tempismo e Misura
Essenziale perché funzioni correttamente il rinforzo è il tempismo.

Non si può pretendere infatti dal cavallo la nostra stessa capacità intellettiva.

Pertanto subito al termine dell’azione corretta va somministrato il rinforzo.

Se si aspetta troppo il cavallo potrebbe compiere nel frattempo altre azioni che verrebbero pertanto associate come fonte del rinforzo al posto dell’azione richiesta.

Anche la misura e la moderazione devono essere alla base dell’educazione tramite rinforzo.

Troppo cibo o troppa frequenza in queste attività non sono mai positive e possono generare nell’animale comportamenti non corretti.

Pertanto, come in tutte le cose, anche nel rinforzo la giusta misura è essenziale.

Il Rinforzo Secondario
Non sempre è possibile somministrare il rinforzo.

Ad esempio nel corso di un esercizio complesso non ci si può fermare per somministrare del cibo o altro.

Ed allo stesso tempo aspettando troppo a somministrare il rinforzo il cavallo non capirebbe perché è premiato.

Per questo si utilizza un rinforzo secondario, che non è altro che un gesto, una parola, od un rumore che fa capire al cavallo che ha portato a termine l’azione giusta e che dopo riceverà il rinforzo.

Si tratta di una pratica molto utilizzata e che va applicata con cura, per evitare fraintendimenti da parte del cavallo.

Il rinforzo secondario potrà corrispondere alla parola “bravo” o ad una piccola pacca sul collo, anche se sempre più diffuso è l’utilizzo del clicker, cioè di un piccolo congegno che emette un “click”, che è un suono inconfondibile e che pertanto il cavallo assocerà inequivocabilmente con il segnale di “azione eseguita correttamente, dopo riceverai la ricompensa”.

L’addestramento nel caso di rinforzo secondario è bene sia eseguito da personale competente, poiché il cavallo ne deve apprendere bene i meccanismi, evitando associazioni sbagliate.

cavalli.it
 
Top
debi99
view post Posted on 28/6/2011, 11:18




Cura e pulizia del cavallo
(Grooming)




Schede delle cure dovute al cavallo
Pulizia quotidiana

La pulizia quotidiana del cavallo serve a eliminare le incrostazioni di sudore che si formano nella zona della sella e delle cinghie del sottopancia ed i residui di fango o sabbia, che, se non rimossi potrebbero causare escoriazioni, dette fiaccature.
Compiendo le quotidiane operazioni di pulizia svolgiamo anche un massaggio benefico sul mantello e sui muscoli sottostanti (sotto il mantello, scorrono i "muscoli pellicciai" che il cavallo utilizza abitualmente per scacciare le mosche con la vibrazione del mantello che tutti notiamo) stimolando la circolazione dei vasi sanguigni e riscaldando la muscolatura.



Pulizia zoccoli

La pulizia del piede è fondamentale per la buona salute dell'unghia che, se trascurata a lungo, rischierebbe addirittura di imputridire.
Bisogna ripulire regolarmente gli zoccoli dai residui di lettiera, terra e sabbia, almeno due volte al giorno, prima e dopo il lavoro.
Oltre che per mantenere sano il piede del cavallo, è un modo per verificare che non ci siano sassolini, vetri o altri corpi estranei incastrati tra l'unghia e il ferro e che i tessuti del piede non siano troppo molli o eccessivamente secchi.
Usando il "curasnette", l'apposito attrezzo in ferro o plastica dotato di impugnatura con la parte terminale a uncino, togliere dagli zoccoli i residui di terra e sabbia e cospargere lo zoccolo con grasso idratante ed emolliente per le unghie, utilizzando un pennello.
Il grasso va applicato due volte la settimana, ma d'estate, quando il cavallo viene sottoposto a frequenti lavaggi e a docce rinfrescanti, o se andando in campagna si attraversino pozzanghere e corsi d'acqua, è necessario applicare il grasso più spesso per evitare che l'unghia si screpoli.
Tecnica

Legare il cavallo nel box, o, se possibile ai due venti in scuderia, per poter girare intorno al cavallo in tutta tranquillità.
Striglia - massaggiare tutto il mantello con la striglia, particolare "raspa" in ferro o gomma di forma ovale dotata di dentellatura. Cominciando dal collo, con un movimento circolare della mano, scendendo piano piano lungo il corpo e le zampe, fino al ginocchio, facendo attenzione che sotto la pancia il cavallo potrebbe soffrire il solletico. La striglia va pulita ogni tanto battendola leggermente contro la parete per far cadere a terra lo sporco raccolto.
Bruscone, grande spazzola con setole in radica o sintetiche. Dopo la striglia il manto del cavallo va spazzolato energicamente sempre partendo dal collo.
Ogni tanto il bruscone va strofinato energicamente contro la striglia per ripulirlo.
Spazzola morbida ha il compito di eliminare i residui di sporco e lucidare il pelo e si utilizza col movimento circolare utilizzato con la striglia e il bruscone.
La testa va pulita con delicatezza, evitando la zona intorno agli occhi, passando prima il bruscone e poi la spazzola per finire con una spugna inumidita per pulire la zona degli occhi, del naso e della bocca.

Per ciuffo e criniera usare una spazzolina in plastica di quelle comunemente usate per i capelli.
Coda, per non strappare e rovinare di crini della coda durante la pulizia, è necessario dividere la coda in tante piccole ciocche per spazzolarle poco alla volta, dopo aver cosparso la coda con un balsamo districante e lucidante per sciogliere i nodi e rendere i crini morbidi.
Lucidatura , l'ultimo tocco del grooming è la lucidatura del mantello. Spruzzare il lucidante per pelo su uno straccio di lana e passarlo in un ultimo massaggio circolare su tutto il mantello.
Igiene

Per evitare che microbi e funghi colpiscano il cavallo, attaccando il mantello e la pelle con fastidiose micosi, è rispettare alcune regole per l'igiene in scuderia.
1) ogni cavallo deve avere un suo privatissimo corredo d'attrezzatura: lo scambiarsi di finimenti, spazzole, sottopancia o sottosella umidi è il primo veicolo di diffusione dei funghi e va quindi evitato.
2) gli strumenti di pulizia (striglia, spugne e spazzole) e gli indumenti che vanno a diretto contatto con il mantello del cavallo, vanno lavati spesso, possibilmente con detersivo addizionato con un preparato antibatterico.
Per le spazzole è sufficiente un lavaggio al mese, mentre i sottosella vanno messi in lavatrice dopo un paio d'impieghi, mentre le coperte, dovranno essere messe al sole e spazzolate con una brusca inumidita in una soluzione antibatterica.
 
Top
lamitika!
view post Posted on 28/6/2011, 12:35




Ho sempre pensato che fosse difficile pulire un cavallo,ma quando ne sai di più ti sembra più facile
 
Top
debi99
view post Posted on 28/6/2011, 14:05




è semplice, solo che è faticoso
 
Top
lamitika!
view post Posted on 28/6/2011, 14:19




Immagino...
 
Top
lamitika!
view post Posted on 30/6/2011, 08:33




Esistono tanti modi per l’uomo di comunicare col cavallo.

Anzitutto, va ricordata una cosa tanto banale quanto basilare: non si può pretendere che un cavallo, come qualsiasi altro animale, riesca a comprendere il linguaggio umano, non ne ha le facoltà.

Pertanto è l’uomo, più intelligente del cavallo, a doversi adattare per capire i messaggi del cavallo e per trasmettere i suoi in modo comprensibile.

comunicare_col_cavallo_402_335

Affermare il Proprio Ruolo
I cavalli sono animali da branco, naturalmente portati ad avere relazioni sociali ben definite nei loro ruoli.

In particolare in ogni branco si identifica uno stallone alfa, riconosciuto come guida dagli altri membri.

In un certo senso l’uomo è riconosciuto dal cavallo come un capobranco, un soggetto guida.

Da questo elemento è facile capire i motivi del successo della relazione uomo-cavallo: il cavallo è naturalmente portato a riconoscere un soggetto leader ed a seguirne le indicazioni.

Per rafforzare la percezione del proprio ruolo di leader ogni cavaliere può utilizzare interessanti tecniche che replicano i normali comportamenti dei cavalli.

Il maschio dominante di un branco spesso ricorda la sua autorità sugli altri componenti del branco avvicinandosi ed appoggiando il proprio collo sul loro.

L’uomo può in un certo senso imitare questo comportamento e, appoggiando una mano sul collo del cavallo poco dietro alle orecchie, esercitare una decisa pressione verso il basso.

Trasmettere Affetto
Il puledro negli istanti successivi al parto, viene lungamente leccato dalla madre su tutto il corpo, per liberarlo dai resti della placenta.

Quello che rimane al puledro è una gran sensazione di affetto che può essere rievocata anche dall’uomo.

Non si pretende che si debba leccare il cavallo, ovviamente, ma il ricorso a carezze lungo tutto il corpo dell'animale potrebbe procurare a quest'ultimo le stesse sensazioni di benessere di quei momenti chiave della sua esistenza.

Comprendere il Cavallo
Comunicare col cavallo non vuol dire solo saper trasmettere dei messaggi in modo da essere capiti.

Vuol dire anche saper leggere i diversi comportamenti del cavallo, per capire il suo stato di forma ed i suoi sentimenti in quel preciso momento.

La bravura nel riconoscere i segnali che il cavallo ci manda è una dote molto importante per un cavaliere, e si tratta di una dote che non si improvvisa.

Ad esempio per un cavallo calciarsi i fianchi potrebbe essere un segnale di coliche, mentre un segnale simile che è mordersi i fianchi può essere segno di stress derivante dall’impossibilità di avere accesso ad una femmina presente nelle vicinanze.

E’ bene quindi documentarsi su cosa vogliono dire tutti i vari comportamenti del cavallo: è un piccolo investimento in termini di tempo ma è anche il primo passo per diventare dei veri esperti di cavalli.

Cavalli.it
 
Top
10 replies since 27/6/2011, 20:42   98 views
  Share