Parlare di anni 70 senza parlare di parrucche è quasi impossibile. Si, perché questo accessorio moda dell’epoca è stato fortemente legato agli anni 60 e 70.
Infatti come tantissimi elementi legati agli anni 70, anche la moda delle parrucche è partita nel decennio precedente. Quindi già nel 1970 la moda è ai vertici massimi. E quando dico moda intendo proprio moda.
Oggi l’uso di parrucche è strettamente limitato al campo cinematografico teatrale, al costume di chi fa animazione in discoteca e soprattutto alle sfortunate persone con gravi malattie. Ma 30 anni fa non era assolutamente così.
La parrucca veniva vista dagli stilisti come un integrazione del completo vestito – calzatura. Un tutt’uno con l’acconciatura. Basti pensare ali telefilm UFO per ricordare come i produttori interpretassero la divisa su Base Luna con tanto di parrucche viola.
Erano anni in cui la moda cambiava moltissimo da un anno all’altro per cui anche la capigliatura seguiva questo trend. Le tinture non avevano quegli standard di sicurezza di oggi ed ecco che la parrucca risolveva un cambio di acconciatura. Chi non era propensa al cambiamento di look, aveva una parrucca rigorosamente simile al proprio taglio di capelli, in modo da avere sempre una testa pronta per le uscite, senza dover ricorrere alla messa in piega della parrucchiera.
Se si calcola che a cavallo tra gli anni 60 e 70 1 donna su 3 avesse almeno una parrucca, si ha le dimensioni del fenomeno. Il posto preferito era il classico comò della camera su cui spuntava la famosa testa di capelli. I materiali erano in sintetico o in capello naturale. E questo ovviamente influiva sui costi. Anche di mantenimento. Una parrucca in fibra di kanekalon era sempre pronta all’uso. Bastava al massimo una spazzolata, e… et voilà. Ma aveva il grosso handicap di non poter essere cambiata la pettinatura. Il taglio e il colore era quello,punto e basta.
Ecco quindi che per le clienti più esigenti, vi erano (e vi sono tutt’oggi) le parrucche in capello naturale. Se è vero che bisogna sempre mantenere la piega come per i propri capelli, è anche vero che si può variare il tipo di piega, riccia o liscia, e anche il colore. Per cui la mano della parrucchiera era fondamentale, e basta ricordare come i loro negozi abbondassero di testine in polistirolo con la propria parrucca sopra.
Ma non erano solo le parrucchiere a vendere parrucche. Il fenomeno era talmente diffuso che praticamente chiunque le vendeva: profumerie, supermercati e grandi magazzini e perfino Postal Market. Come con i telefonini oggi. Addirittura vi erano le pubblicità sui giornali che con solo 5.000 acquistavi una parrucca per corrispondenza.
Naturalmente anche i parrucchini per uomo erano al top e la cosa sembra ovvia se si pensa che erano ani in cui trionfavano i capelloni. Provate a chiedere ad un sessantenne di oggi, un ex 30enne all’epoca calvo e vedrete cosa vi risponderà.
Ma anche la moda dei capelli posticci come tutte le mode più rappresentative degli anni 70 è andata sciamando verso la fine del decennio quando il fenomeno vide un forte ridimensionamento. Vuoi perché non andava più la moda kitch (E le parrucche un po lo erano – e lo dico con entusiasmo da fanatica del kitch anni 70) vuoi perché erano tramontati i look forti a vantaggio di look molto più morbidi e naturali (Basta pensare al trucco) e vuoi perché le tinture per capelli col tempo hanno visto sempre più ridimensionare gli effetti negativi sui capelli. Insomma, con l’avvento degli anni 80 (Ancora un a volta loro!) delle parrucche praticamente non rimane più traccia se non nelle impolverate soffitte di qualche persona gelosa del suo passato.
Ho un ricordo particolare delle parrucche degli anni 70 che va molto oltre la collezione. Una vera mania, come è tipica di tutti noi amanti e nostalgici degli anni 70. Una nostalgia infinita e perenne che solo una macchina del tempo o la bacchetta magica di qualche fata potrebbe lenire. Ma io aspetto… se nessuno inventerà la macchina del tempo, potrò almeno sperare su qualche fata…
…con la parrucca anni 70, ovviamente!